Sanremo articolo

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    02/02/2022 di Alessia Bisini

    A 10 anni esatti dalla vittoria con il brano “Non è l’Inferno”, Emma, dopo aver co-condotto il Festival di Sanremo nel 2015 con Carlo Conti ed aver calcato più volte il palco del Teatro Ariston come superospite, torna in gara, per la 72esima edizione del Festival di Sanremo, con "Ogni volta è così" (Polydor Italia/Universal Music Italia), brano scritto dalla stessa Emma insieme a Davide Petrella, composto da Davide Petrella e Dario Faini e prodotto da Dorado Inc.

    Quando incontriamo la cantautrice salentina su Zoom, nel bel mezzo della ettimana della musica per antonomasia, si racconta attraverso due dei suoi tratti distintivi: schiettezza e passione per il proprio mestiere.
    Se ti dico “chi opera nel campo dell’arte come autore e come interprete, a chi pensi?

    «A me? (ride ndr.)»



    Esatto! È quello che trovi quando si cerca il significato di “artista”. Penso che tu sia un esempio perfetto.

    «Diciamo che qualcosina in questi anni l’ho realizzata nella musica e nell’arte in generale».



    In questo caso hai tolto gli abiti di attrice per tornare ad essere una cantante in questo Festival di Sanremo 2022. Sono passati 10 anni dalla tua ultima partecipazione al Festival in gara con “Non è l’Inferno”. Cosa ti ricordi di quell’esperienza e chi è Emma oggi?

    «Mi ricordo sicuramente tante cose. Era tutto nuovo, complicato, super elettrizzante. A Sanremo mi sono sempre divertita e me la sono sempre vissuta molto bene. Oggi sono una persona diversa, più matura e consapevole. Quando guardo la Emma del passato provo tanta tenerezza, ma anche tanto orgoglio. Ho sempre lavorato per migliorarmi e far evolvere la mia musica».



    Che Emma è, invece, quella che salirà sul palco?

    «Una figa da paura (ride ndr.) Una Emma tranquilla e serena, che salirà sul palco per godersi la sua canzone senza nessun retropensiero, ansa o angoscia. Sarà che condividerò il palco con un’artista che stimo molto, Francesca Michielin, che è anche la Maestra Direttrice d’Orchestra della mia canzone. Guardarla mi tranquillizza molto. Ce la stiamo godendo insieme».



    «’Ogni volta è così’, il tuo brano sanremese, è un invito a lasciarsi andare, ad abbandonarsi all’altro senza giudizi e scontri o senza opinioni esterne che possano condizionare la tua vita e il tuo passato. Cosa significa portare questa canzone al Festival?

    «Non è semplicemente una canzone d’amore, ma una dichiarazione d’intenti. Racconta la voglia di dire la verità sulle relazioni quando si diventa grandi, quanto un sacco di gente viva in una bolla di felicità su Instagram e come tante persone tendano ad omologarsi all’altro perdendo la propria libertà pur di stare insieme. Per stare bene con qualcuno, credo che si debba essere delle persone risolte. Ce ne sono poche in giro, così ho scelto di denunciarlo in questa canzone, diventando portavoce e paladina di tutti quelli con cui ho parlato e si sono ritrovati in questa condizione, amici e famiglia compresi».
    Può essere vista come l’inizio di un nuovo capitolo personale e professionale per te?

    «La mia vita è sempre stata fatta da nuovi capitoli, quindi sì. Sicuramente è il principio di qualcosa. Non sono qui per vendere qualcosa, non ho un album pronto. Sono a Sanremo per il gusto della gara, per divertirmi ed emozionarmi sul palco. Magari questa botta di energia sanremese mi darà uno slancio per riaprire il mio magico forno dove impasto gli ingredienti e vengono fuori i miei dischi».



    Nel testo del brano, dici: «E che ne sai/Che sono stanca di sentirmi sospesa e fragile/Ma con te ogni volta è così». Pensi che oggi sia più facile parlare delle proprie fragilità ed insicurezze in una canzone?

    «Io ho sempre parlato delle mie fragilità e delle mie insicurezze, che sono probabilmente molto simili anche a quelle degli altri. Canto canzoni pop. Questo genere è sempre stato un contenitore di emozioni e di pancia. Sono lontana dalle canzoni concettuali e fighette, che dicono tutto e niente. Ho sempre raccontato tutto in modo diretto».



    Parliamo di venerdì sera, quando ti esibirai all’Ariston con Francesca (Michielin ndr.) Qual è la genesi di questa collaborazione? Raccontamela un po’…

    «Quando mi era stato detto che si poteva spaziare nei successi internazionali fino agli anni ‘2000, ho pensato subito a Britney Spears. Ho mandato un messaggio a Franci e le ho detto: ‘Facciamo ‘…Baby One More Time”. Le sarà venuto un infarto all’inizio (ride ndr.), poi ha capito il senso di questa scelta: omaggiare il pop che viene trattato con sufficienza. Invece è una cosa seria. Le canzoni e la musica di Britney sono complesse, hanno cambiato la visione della musica e delle ragazze della mia epoca nel momento in cui l’hanno vista su in tv su MTV, quando l’hanno ascoltata in radio o hanno acquistato un suo CD, specie quando avevano un altro valore. Penso che le piattaforme di streaming lo abbiano bistrattato, ma oggi tutto si muove proprio grazie a questo genere».



    Che ricordo hai di quella Emma che il 23 ottobre 1998 scopriva Britney alla radio?

    «Avevo già una mia idea musicale, ero già appassionata al cantautorato italiano. Mi piaceva il rock dei Radiohead e dei Nirvana, ma ero affascinata dal mondo delle popstar che osavano tanto, che si pettinavano o si vestivano in un certo modo. Britney è stata una rivelazione. I miei amici notavano una somiglianza in lei a partire dai miei lineamenti.»



    Ci puoi anticipare quello che succederà venerdì sul palco?

    “A parole non renderebbe quello che io e Francesca faremo venerdì. Posso solo dirti che la nostra esibizione andrà vista e ascoltata, fidati».



    Invece, com’è incontrare Gianni che va a correre tutte le mattine sul lungomare di Sanremo?

    «Se volete incontrarci, dovete proprio andare sulla ciclabile a Sanremo (ride ndr.). Ci è sempre piaciuta la corsa. Gianni è un "revenant", un Highlander ed è pieno di vita più di tutti noi messi insieme. La cosa bella dei veri e grandi artisti è che sono persone umili e per bene. Da lì ti rendi conto quando un’artista sia veramente grande: non ha bisogno di tirarsela e fare lo snob».



    Mi faresti, escludendo te stessa, il tuo podio personale di Sanremo?

    “Questo non te lo dico. Se vuoi, però, puoi farmi un’altra domanda…”

    Fonte
    https://wootune.com/articoli/sanremo-2022-...eWTnVwuTRuMdCLI
     
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